
50 cose nate in Silicon Valley
Circuito integrato, microprocessore e microcomputer, ma anche Atari, Netflix e Star Wars. Abbiamo fatto un salto nella Silicon Valley per selezionare le invenzioni che hanno rivoluzionato le nostre vite

Cupertino, Mountain View, ovviamente l’Università di Stanford. Ma anche Palo Alto, Menlo Park, Redwood City. A far entrare i nomi di queste città californiane, a due passi dalla San Francisco Bay Area, nell’immaginario collettivo globale ci hanno pensato alcune delle tech company più famose e di successo al mondo. Oggi, la Silicon Valley può vantare un prodotto interno lordo che fa impallidire quasi tutte le nazioni del pianeta – ma all’inizio del secolo scorso non era altro che una regione bucolica come tante, nota al massimo per i suoi frutteti.
A trasformare il corso degli eventi fu, tra gli anni Trenta e Quaranta, la determinazione di alcuni luminari dell’Università di Stanford di investire massicciamente nella ricerca tecnologica – e poi, dal 1951 di attrarre le aziende high-tech concedendo loro esclusivi contratti di locazione a lungo termine in quello che oggi è conosciuto come Stanford Industrial Park.
Funzionò: è nella Silicon Valley che sono stati sviluppati, tra le altre tecnologie, il circuito integrato basato su silicio, il microprocessore e il microcomputer. Al loro fianco, oltre ad alcune vitali invenzioni nel campo medico, si è sviluppato tutto un mondo digitale che prima sarebbe stato impossibile pensare – dai primi videogiochi di Atari a Netflix. Persino Star Wars trova i suoi natali nella regione. Abbiamo quindi selezionato 50 “cose” che hanno plasmato il modo in cui comunichiamo, sogniamo, ci curiamo – e che sono nate nella regione industriale più famosa del mondo.
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