
Notizie dal mondo trova in un gigantesco Tom Hanks il suo (e nostro) salvatore
Un uomo, tranquillo e determinato, attraversa il Texas per portare una bambina ai suoi familiari. Il ruolo è fatto su misura per un attore che da anni incarna i valori antichi di un’America in crisi di identità. Dal 10 febbraio su Netflix
Non può che essere un brav’uomo Tom Hanks, simbolo dell’uomo medio animato dagli ideali migliori, il padre d’America da una decina d’anni a questa parte, abbonato a ruoli da eroe riluttante e fermo, poco d’azione, molto di concetto, non dotato di muscoli d’acciaio ma dell’esatta mescolanza di compassione e determinazione per portare a termine le missioni, le parabole o anche proprio i film. In Notizie dal mondo è un ex soldato che dopo la guerra di secessione attraversa un Texas ancora animato da molte divisioni fermandosi di paese in paese a raccontare le notizie dal mondo, cioè a fare pubbliche letture di giornali per chi non sa leggere o semplicemente vuole essere intrattenuto dalle storie che sono accadute e dalla loro esposizione. Le notizie come forma di distrazione dai problemi quotidiani. L’opposto di oggi.
Non è difficile vedere in questa impostazione le divisioni e le polarizzazioni dell’America odierna e soprattutto il ruolo del giornalismo. Quello che fa Tom Hanks è sostanzialmente l’antesignano del telegiornale: da un palco parla, illustra, intrattiene un po’ e informa in modi bilanciati e corretti, applicando quella scienza della recitazione in cui eccelle che è la forza della tranquillità, la solidità dei valori. Proprio lui entrerà in contatto con una bambina bianca abbandonata dagli indiani dai quali fu rapita e con i quali è stata così tanto da dimenticare la propria lingua. Riottosa e senza più nessuno al mondo viene da lui accompagnata dai parenti più prossimi in un viaggio attraverso il Texas, giustamente pieno di insidie ed azione, dando al western il tributo di spari e sangue che pretende.
Notizie dal mondo non nasconde in nessun momento il suo essere un film sugli anni di Trump, e in questo senso esce un po’ in ritardo causa pandemia, un film sui mainstream media, sull’importanza delle notizie vere, sulla capacità di sfuggire alle pressioni di chi vuole che venga detto altro (gli capiterà anche questo) e chi vuole falsificare gli eventi per il proprio guadagno. C’è tutto, alle volte in modi molto grossolani e con forzature, metafore sempre molto molto dirette, senza troppi giri di parole. E infatti non è proprio una sceneggiatura d’oro quella scritta da Paul Greengrass e Luke Davies a partire dal romanzo di Paulette Jiles. Non lo sono mai le sceneggiature in cui qualcuno dice ad alta voce: “Credo che tutti e due abbiamo dei demoni da affrontare lungo questa strada”, spiegando al pubblico quel che dovrebbe emergere da sé. Non un gioiello di sottigliezza e senso del cinema insomma.
Eppure, miracoli del cinema, un gioiello Notizie dal mondo lo è lo stesso. In questa parabola dichiaratamente anti trumpiana in cui qualcuno ha anche il coraggio di dire “Texas first”, così che pure l’ultimo degli spettatori distratti sia informato del vero argomento di cui il film tratta, c’è un senso così eccezionale della correttezza e un’esposizione così chiara e umana di alcuni dei valori fondanti di qualsiasi società, che davvero è difficile non lasciarsi conquistare. Greengrass sa di essere lontano dalla furia di The Bourne Supremacy e si adatta allo stile classico ed immortale hollywoodiano. Perché questo emerge, che in uno scenario instabile e di fronte ad un paese diviso (nella storia dalla guerra, nella realtà dall’estremizzazione delle idee politiche), è il momento di aggrapparsi al classico, ad Atticus Finch, il protagonista di Il buio oltre la siepe, modello per decenni e decenni di correttezza e giustizia americana. Il protagonista di Tom Hanks è esattamente quel modello umano primigenio di rettitudine, il padre buono e giusto che è pronto a tutto per essere un buon esempio per la bambina.
Certo Notizie dal mondo è pur sempre un western, ci sono sparatorie e un buon inseguimento in cui Tom Hanks è imbranato e abile al tempo stesso, capace di tirarsi fuori dai guai con destrezza ma soprattutto con l’intelligenza di Ulisse (quella dei trucchi e dell’esecuzione impeccabile). In Hanks paura e tensione nelle fasi d’azione ma anche intelligenza, furbizia e la scaltrezza si accoppiano in modi per altri attori impossibili con una serenità e una tranquillità di fronte alle lunghe strade da percorre, alle folle urlanti o adoranti, ai tramonti del West e allo sguardo di una bambina che vedendo lui ritrova fiducia nel prossimo. Quest’unione di opposti impossibili operata dall’attore dentro un personaggio così sfumato e complesso da essere subito terribilmente umano sono il vero punto d’appoggio del film.
Alla fine da Notizie dal mondo si esce con il medesimo spirito rinfrancato con cui si esce da un film di Spielberg. E per Paul Greengrass (che non è nemmeno americano ma britannico) non ci può essere davvero complimento migliore.
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