
Cosa ha detto Matteo Renzi al principe saudita Mohammed bin Salman
Apparso in video per l’evento del fondo di investimenti saudita da cui riceve 80mila dollari l’anno, l’ex premier italiano si è detto “invidioso del costo del lavoro” in Arabia Saudita, un paese che ha lodato come nuova culla del “Rinascimento”

Mentre in Italia si apriva ufficialmente la crisi di governo, il leader di Italia viva Matteo Renzi era a Riad, in Arabia Saudita, per intervenire all’evento Future Investment Initiative, un congresso organizzato dal principale fondo di investimento controllato dalla famiglia reale saudita, di cui è membro del consiglio dei garanti (e da cui riceve 80mila euro l’anno come compensazione economica). “È un grande piacere, un onore, essere qui con il grande principe Bin Salman”, ha detto l’ex premier in apertura del suo intervento, in cui ha parlato principalmente di quello che ha definito un “nuovo Rinascimento” in atto nel paese arabo, e in cui ha inserito alcune domande al principe su quanto stia facendo bene all’Arabia Saudita.
I rapporti tra Renzi e il principe Mohammad bin Salman cominciano nel 2016, anno in cui l’Italia – di cui Renzi era capo del governo – approvò un contratto di esportazione di bombe aeree verso l’Arabia Saudita, nonostante la legge 185/90 vieti l’export italiano nelle zone di guerra. Il paese saudita è infatti coinvolto in prima linea nella guerra in Yemen contro i ribelli houthi che, da anni, sta causando decine di migliaia di vittime tra i civili. Nel 2018 la Lega bloccò l’annullamento del contratto di fornitura, che è stato poi, finalmente, revocato solo ieri dal governo italiano.
Nonostante Renzi in video si spertichi in lodi del “grande successo di diversi progetti“ dei sauditi, il paese è da tempo un osservato speciale sul piano internazionale per le sistematiche violazioni dei diritti umani che sono state più volte denunciate da diversi osservatori. Oltre al coinvolgimento diretto della famiglia reale nell’omicidio cruento del giornalista Jamal Kassoghi, Mohammad bin Salman ha fatto arrestare molte attiviste per i diritti civili delle donne.
Nel suo discorso Renzi si è dichiarato “geloso del costo del lavoro” che c’è in Arabia Saudita. Un commento che parrebbe quantomeno azzardato, perché quello saudita non è proprio un mercato del lavoro modello: discrimina le donne – che fino a due anni fa non potevamo nemmeno guidare l’automobile – ed è basato su manovalanza a basso costo proveniente prevalentemente dal Pakistan, per giunta perennemente in pericolo di espulsione arbitraria, nel caso il datore di lavoro decida di disfarsene.
Renzi ha comunque sottolineato anche le sue affinità con bin Salman, che ha retto la città di Riad e che quindi è un sindaco come lui: “I’m former mayor of Florence, the city of Renaissance”.
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