Cosa dice il nuovo decreto-legge anti Covid-19, valido fino al 5 marzo


Nella notte il Cdm ha approvato il nuovo decreto per il contrasto alla pandemia che farà da cornice al prossimo dpcm. Prorogato lo stato di emergenza fino al 30 aprile ed estese le restrizioni in vigore, la novità è l’istituzione della “zona bianca”

Giuseppe Conte Roberto Speranza
(foto: Antonio Masiello/Getty Images)

Nella notte del 13 gennaio, subito dopo l’annuncio di Italia viva della scissione dalla maggioranza di governo, il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto-legge sull’emergenza Covid-19 che farà da cornice al prossimo dpcm, il quale sostituirà l’ultimo del 3 dicembre a partire da questo fine settimana. Al momento il nuovo decreto legge non è stato ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale (ma sta già circolando la bozza sui giornali, come accade quasi sempre).

Il decreto proroga lo stato di emergenza fino al 30 aprile, mentre le misure restrittive attualmente in vigore vengono estese per il periodo fra il 16 gennaio e il 5 marzo. Su tutto il territorio nazionale, infatti, viene confermato il divieto di spostarsi tra regioni o province autonome diverse (a prescindere dal colore che assumeranno in base al rischio di contagio), salvo che per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute (ma “è comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione”).

Inoltre, “qualora la mobilità sia limitata all’ambito territoriale comunale”, ossia qualora un territorio si trovi in zona arancione o rossa, “sono comunque consentiti gli spostamenti dai Comuni con popolazione non superiore a 5mila abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di Provincia”.

Fino al 5 marzo, inoltre, viene confermata la deroga natalizia che consente a un massimo di due persone di andare a visitare amici o parenti, una volta al giorno e sempre nel rispetto del coprifuoco notturno. Come si legge nella bozza, “in ambito regionale, lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata è consentito, una volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le ore 05:00 e le ore 22:00, e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi”.

Le novità rispetto ai colori

La vera novità di questo nuovo decreto-legge è la modifica dei parametri per classificare la zona arancione e rossa. Le Regioni che si collocano dal punto di vista epidemiologico “in uno scenario di tipo 1 e con un livello di rischio alto”, con il nuovo decreto vengono inserite nel più restrittivo “scenario di tipo 2 e con livello di rischio moderato”. Ciò significa che sarà reso più facile il passaggio a una zona con maggiori restrizioni.

Inoltre, l’ultimo provvedimento del Cdm istituisce la nuova zona bianca, dove saranno ripristinate la libertà di spostamento e la riapertura di bar e ristoranti, ma le attività si svolgeranno secondo specifici protocolli. Tuttavia, potranno sempre essere adottate con dpcm delle “specifiche misure restrittive in relazione a determinate attività particolarmente rilevanti dal punto di vista epidemiologico”.

Spetterà al ministero della Salute individuare quali Regioni si collocano nella nuova zona bianca, ossia “in uno scenario di tipo 1 e con un livello di rischio basso” e “una incidenza settimanale dei contagi, per due settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100mila abitanti”. Insomma, una situazione epidemiologica che al momento non è possibile trovare in nessuna parte della nostra penisola.

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